Sicuramente un gioco iconico. Nel periodo in cui uscì il suo predecessore si capiva già che questa saga avrebbe creato una nuova tipologia di giochi di ruolo. Non a caso, sentiamo spesso parlare di Souls-like.
Ci sarebbe molto da dire sul gioco, ma per poterlo apprezzare a pieno bisogna avere il gamepad in mano e provare in prima persona.
Mi limito a dire che il gioco ha un'apparente difficoltà elevata, nel senso che il grado di sfida varia in base alle vostre conoscenze e l'esperienza che ottenete giocando.
L'armamentario a disposizione è ampio e vario, ogni arma possiede delle animazioni uniche che permettono a qualsiasi giocatore di trovare la sua combinazione perfetta.
L'ambientazione è molto ispirata dal punto di vista artistico, supportata da un level-design ben curato fatto di mappe interconnesse e nemici posizionati ad-hoc.
Sicuramente un gioco da provare almeno una volta, e chissà, magari potreste dedicargli molte ore!

Un titolo che poteva davvero dare di più.
Molti dei tratti positivi che caratterizzavano il primo capitolo si sono andati a perdere in questo gioco, prendiamo per esempio: l'interconnessione delle mappe spesso assente, nemici posizionati in grande quantità per impedirti a tutti i costi di raggiungere il boss e la varietà di moveset risicata all'osso. Nonostante questo, il gioco riesce comunque ad offrire un'esperienza gradevole (anche se frustrante, a volte).
Gli oggetti e le armi presenti nel mondo di gioco sono molti di più rispetto al capitolo precedente, ma fate attenzione, come ho detto prima l'unicità delle armi viene a mancare a causa della mancanza di moveset presenti in gioco. In breve, la differenza delle armi dipende dalle loro caratteristiche anziché dalla loro versatilità.
Nulla da dire riguardo le ambientazioni, che molto spesso sono riuscite ad intrigarmi e sorprendermi.
A grandi linee: il gioco presenta diversi difetti (molti non trascurabili), ma offre comunque un certo grado di sfida e di intrattenimento, specialmente se giocato con gli amici.